81 anni fa gli alieni sbarcavano sulla terra: la prima grande e dichiarata fake news della storia. Lo scherzo radiofonico architettato da Orson Wells e dalla CBS seminò il panico in America, dimostrando, al contempo, quanto fossero considerati credibili e temuti i mezzi di comunicazione dell’epoca.
Oggi la radio conserva ancora quell’aura di romanticismo e di mistero, riuscendo a essere sempre il più colto e attendibile mezzo di informazione. E colti, interessanti e moderni sono stati gli ospiti e le programmazioni per questa edizione di Materadio, la festa di Radio 3, che piacevolmente ha accompagnato la città nel suo viaggio da Capitale europea della Cultura.
Nei giorni del 13, 14 e 15 settembre il tema e titolo dell’evento radiofonico, nonché sua parola d’ordine, è stato “Sud”, anzi “I SUD” , indicando la necessità di girare al contrario la cartina geografica per apprezzare e guardare con occhi diversi un emisfero australe ricco di storia, arte, cultura e musica, abbattendo i tradizionali stereotipi.
“I Sud” si ritrovano nella voce di Teresa De Sio, nei suoni della Notte della Taranta; anche nelle musiche popolari di un gruppo di Galway in concerto con i Modena City Ramblers. “I Sud” vengono raccontati dai Pupi, dalle Reti, dalle Anfore, dalle Chitarre, dalle Lucerne, dalla Bussola e dalle Valigie e da tutto ciò che la storia di questi oggetti impone di raccontare, un immaginario fil rouge che ha accompagnato i visitatori per le giornate della festa. La musica è prepotente in piazza San Francesco e si diffonde senza sosta in spettacoli e improvvisazioni. Le anime del Sud del mondo affogate nel Mediterraneo vengono raccontate da Aboubakar Soumahoro e incarnate nella danza del Nuovo Teatro Sanità di Napoli, la cui gabbia dello spettacolo, non semplice oggetto di scena ma vero e proprio simbolo, ha toccato un po’ tutti nel profondo. Viene raccontato l’antico, i Sassi, i libri, la tecnologia, l’incontro tra culture e lingue diverse, così come lo spazio e le stelle da Samantha Cristoforetti e l’ironico 007 da Stefano Fresi. Si incontrano inaspettate geografie nel concerto del sassofonista norvegese Jan Garbarek e del percussionista indiano Trilok Gurtu e si riscopre l’audacia del pianoforte grazie a Pietro De Maria.
La musica intreccia uomini e sogni e la magia della radio permette di concretizzarli.
Maria Elena Grande