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Obiettivo rivoluzione: continua la riflessione sui diritti con Risvolta

Psicopatologia o metafora? Questa la questione scaturita dalle diverse interpretazioni del film “Thelma” proiettato per il secondo incontro della rassegna cinematografica “Obiettivo Rivoluzione-Il diritto di Amare”, organizzato dall'associazione LGBT Risvolta 

Ma facciamo un passo indietro per guardare alla trama: la protagonista del film diretto da Joachim Trier è Thelma, una timida ragazza di provincia cresciuta in una famiglia molto religiosa e appena arrivata a Oslo per frequentare l'università.

Scopre e si confronta con un mondo a lei alieno, con i suoi coetanei che sono da lei così diversi, che fumano, bevono e vivono liberamente la loro sessualità. conosce Anja, e presto l'amicizia tra le due si trasforma in un sentimento più profondo. Ma Thelma comincia a presentare dei sintomi strani, ad avere visioni e immaginare situazioni fuori dal comune.

(Link per il trailer del film: https://youtu.be/CzLwuTdu8u0)

Ecco, da una parte l’occhio esperto e tecnico dello psicologo Francesco Morgese, protagonista di questo secondo incontro, che interpreta questi sintomi come la rappresentazione di una vera e propria psicopatologia che porta la protagonista a scollegarsi dalla realtà; dall’altra parte un'interpretazione all’asciutto di nozioni di psicologia, che legge tutti questi eventi paranormali come un’allegoria del subbuglio interiore della ragazza, catapultata in una realtà completamente nuova ed estranea. Questo appunto l’argomento principale del secondo appuntamento della rassegna: “Dal conflitto interiore all’accettazione”.

Thelma prova qualcosa che va oltre l’amicizia per Anja, vuole sperimentare ma, allo stesso tempo, i valori che le sono stati trasmessi così violentemente, e il condizionamento della sua famiglia la portano a volersi allontanare da questi pensieri. Da una parte il desiderio di scoprire e vivere dall’altra l’auto-repressione e il senso di colpa. Questi desideri proibiti si scontrano con una recondita repulsione, quello che noi chiameremmo omofobia interiorizzata.

Per omofobia interiorizzata si intende quell’insieme di sentimenti negativi (ad esempio ansia, disprezzo, avversione) che gli omosessuali provano nei confronti dell’omosessualità, propria e degli altri. E' frutto dell'interiorizzazione passiva, da parte delle persone omosessuali, di tutti i pregiudizi, i comportamenti e le opinioni discriminatorie tipici della cultura omofoba in cui siamo immersi, e incide profondamente sul loro stesso benessere.

La storia di Thelma, metafora o patologia, si può comunque interpretare come la raffigurazione estrema e irreale degli effetti del condizionamento della società e dell’omofobia interiorizzata su un ragazzo o una ragazza che devono confrontarsi con i loro desideri e la loro identità sessuale; ma anche, più in generale, l’emotività scossa di un giovane che si trovi ad affrontare un grande cambiamento improvviso che non sa come gestire (vivere da solo, lo studio all’università, il rapporto con il sesso opposto e tanto altro).

Federica Debernardis